• Documenti di viaggio
  • Appuntamento telefonico
  • Scrivici su info@molitour.it
  • Area Riservata
    • Login
    • Dashboard
    • Registrazione
    • I miei ordini
    • Modifica account
    • Cambio password
    • Ripristino password
    • Logout

r.a. servizio clienti

0865.220727

MolitourMolitourMolitourMolitour
  • Incoming
    • Pacchetti Turistici
      • Pacchetto turistico di due giorni
        • Altilia, Isernia, Castelpetroso, Pietrabbondante e Agnone
      • Pacchetto turistico di tre giorni
        • Venafro, Monteroduni, Isernia, Castel San Vincenzo, Castelpetroso e Agnone
      • Pacchetto turistico di quattro giorni
        • Campobasso, Gambatesa, Matrice, Larino, Termoli, Trivento, Pietrabbondante, Agnone e Isernia
      • Pacchetto turistico di cinque giorni
        • Sepino, Campobasso, Castel San Vincenzo, Rocchetta a Volturno, Scapoli, Pietrabbondante, Agnone e Venafro
      • Pacchetto turistico di sei giorni
        • Campobasso, Gambatesa, Matrice, Larino, Termoli, Altilia, Sepino, Isernia, Castel San Vincenzo, Rocchetta al Volturno, Trivento, Pietrabbondante, Agnone e Venafro
      • Pacchetto turistico di sette giorni
        • Campobasso, Gambatesa, Matrice, Larino, Termoli, Altilia, Sepino, Isernia, Castel San Vincenzo, Rocchetta al Volturno, Scapoli, Pietrabbondante, Agnone e Venafro
    • Tour
      • Tour di una giornata
        • Matrice, Campobasso e Gambatesa
        • Castel San Vincenzo, Rocchetta a Volturno e Scapoli
        • Pietrabbondante e Agnone
        • Venafro, Monteroduni e Isernia
        • Altilia, Sepino e Campobasso
      • Tour di mezza giornata
        • Tour Campobasso
        • Tour Castel San Vincenzo e Rocchetta a Volturno
        • Tour di Isernia e Castelpetroso
        • Tour di Venafro
        • Tour Pietrabbondante e Agnone
      • Accessibili a persone con disabilità
        • Alla scoperta di Bonefro
        • Il percorso dei sensi – Capracotta
        • Passeggiata tra la natura
    • Visite guidate
      • I cavalli di Enrico Pandone – Visita a Venafro
      • Il grande Santuario del Popolo Sannita – Visita a Pietrabbondante
      • La città Monastica Carolingia – Visita a San Vincenzo al Volturno
      • Una piccola Pompei – Visita a Sepino
  • Pacchetti Turistici
    • Carnevale Europeo (1 notte)
    • Carnevale Europeo (2 notti)
    • Carnevale Europeo (3 notti)
    • Cultura, Natura e Sapori
    • Gran Tour del Molise tra Storia e Gusto
    • Il Molise che non ti aspetti
    • La ‘Ndocciata di Agnone 1 Notte
    • La Notte del Fuoco
    • Molise autentiche emozioni
    • Saperi e Sapori Weekend tra Storia e Gusto nel Basso Molise
    • Saperi e Sapori d’Autunno in Molise
    • Saperi e Sapori Weekend tra Storia e Gusto nell’alto Molise
    • Saperi e Sapori Weekend tra Storia e Gusto nella Valle del Volturno
    • Tour delle Radici
    • Tour Esperienziale Enogastronomia del Molise
    • Tra Mari e Monti l’inestimabile bellezza dell’alto Molise e della Costa Molisana
    • Tra Storia e Mare Molise/ Isole Tremiti
    • Tra Storia e Religione
    • Tra Storia, Cultura e Gusto
    • Trekking Percorsi di Guerra
    • Percorsi Esperienziali
  • Outgoing
  • Chi Siamo
  • Contatti
  • Italiano
  • English

I tratturi del Molise fra mito e storia

  • Lavorazione del rame e del ferro
  • Feste e Tradizioni del Molise
  • I paesaggi del Molise tra natura e ruralità
  • Storia del Molise
  • I tratturi del Molise fra mito e storia
  • L’Archeologia in Molise
  • L’Artigianato in Molise
    • Lavorazione del rame e del ferro
    • La Ceramica
    • Coltellinai
    • La lavorazione dell’acciaio traforato
    • Arte del Tombolo
    • Strumenti musicali
    • Arte campanaria
Home Il Molise I tratturi del Molise fra mito e storia

I tratturi del Molise fra mito e storia

di Natalino Paone

Tratturi, vie dell’Europa mediterranea

Tratturo, canada, draiville, drumurile oierilos, sono nomi di vie armentizie in paesi europei come l’Italia, la Spagna, la Francia, la Romania. Le organizzò l’uomo quando scoprì la pastorizia trasmigrante o la transumanza, detta così perché basata sulla trasmigrazione periodica del bestiame al di là della terra di ordinaria dimora,  per il periodo di inospitalità della stessa. Così, quando la neve copriva l’erba della montagna, greggi e armenti si trasferivano in pianura, dove i pascoli erano disponibili, favoriti dal clima mite invernale, per far poi ritorno alla terra d’origine e consueta quando la neve era scomparsa e l’erba dei monti, prelibata e ricercata per qualità insostituibili, era tornata libera, verde e rigogliosa. Due volte l’anno, in autunno e in primavera, per secoli!

La spiegazione del fenomeno, del resto, è nella derivazione latina del termine transumanza: trans = al di là e humus = terra, al di là della terra (consueta).

Ma il collegamento dei due distanti pascoli non era il solo problema da risolvere, anche se di vitale importanza. Transumanza voleva dire dotare i due siti di servizi minimi e garantirne il funzionamento in condizioni di sicurezza. Le stesse vie poi dovevano rispondere alla doppia funzione di transito e di alimentazione del bestiame, elemento distintivo che le faceva assomigliare a tappeti d’erba srotolati tra monti e piani. Il fenomeno, inoltre, poneva problemi complessi legati all’organizzazione sia della produzione che della commercializzazione dei prodotti, e che riguardavano la disponibilità da una parte di pascoli sufficienti e dall’altra, di fiere, mezzi di trasporto, strumenti di artigianato collegati ad una attività pastorale molto articolata e interagente con altri settori. Un groviglio di nodi, quindi, da sincronizzare nei tempi e nei modi, come si conviene ad un progetto di sviluppo regolato dalle leggi dell’economia.

La scommessa riuscì e alla pastorizia nomade, aperta a insidie d’ogni genere, subentrò quella centrata su due aree, una delle quali destinata a diventare sede dell’azienda, con tutto quello che ciò comporta nell’adattamento delle stesse famiglie impegnate nell’attività, diretta e indiretta.

La transumanza divenne così la “risposta” dell’economia pastorale a particolari condizioni geografiche e climatiche e fu la scoperta del fuoco per popolazioni di più continenti, dalle Americhe all’Australia, all’Asia centrale, all’Europa mediterranea. E proprio nel Mediterraneo questo modello coinvolse l’ampio arco di territori posti tra la barriera montuosa Pirenei-Alpi-Carpazi e il mare, con punte in Marocco e nella Turchi, individuando così la grande area di transumanza mediterranea.

 I tratturi sono quindi presenti nell’immaginario collettivo corrente come strade delle transumanza, funzionali alla pastorizia con l’obiettivo di mercato basato sul trasferimento bistagionale del bestiame  tra due pascoli distanti e sfruttabili in periodi diversi dell’anno.   Ma i tratturi non erano solo vie delle greggi o della lana, come usa dire.

Prima dei tratturi, infatti, il bestiame trasumante si serviva delle strade normali; nel Molise è con i Sanniti, alle falde del Matese nel Molise, sulla via Sabina-Apulia frequentata dalla transumanza, che sorge un luogo organizzato per sosta e commercio. Una sorta di stazione di servizio dell’antichità con attività anche manifatturiere, come la tintoria industriale distrutta da incendio nel II secolo a. C.! Con l’antica Roma, la pastorizia transumante assunse forme quasi industriali e venne disciplinata con regole e politiche di sostegno, il grande Varrone, nel riferire degli spostamenti stagionali degli animali fra le regioni dell’Italia centrale e le pianure pugliesi, scriveva che quelle terre erano unite da “pubblici sentieri (calles publicae) che congiungono i pascoli distanti, come il piccolo arco unisce le due ceste della soma”.

I Romani, nel I secolo a. C., sui resti del centro sannitico di sosta edificarono la città di Saepinum con foro, basilica (polifunzionale), terme, teatro, macellum (minimarket), fontane, opifici (conceria), fontane. Una piccola Roma dentro alte mura e torri rivestite di cubetti calcarei, con 4 porte monumentali d’ingresso sulle vie di transumanza dove i “conductores” di bestiame pagavano l’imposta (vectigal) sul bestiame di passaggio: operazione che nel II secolo d. C. diede luogo fenomeni di corruzione che alcuni studiosi moderni chiamano la “tangentopoli dell’antichità”.

Sui ruderi romani nacque ancora dal Mille in poi il borgo rurale, tuttora abitato.

Caduto l’impero romano e con la penisola in preda alla furia barbarica, la transumanza  entrò in una fase di oscuramento, che divenne presto transizione, perché ritorna dopo il Mille e con sostegno politico di Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi.

Anzi, proprio con gli Aragonesi si ebbe il grande rilancio moderno con grande distretto a misura di mercato dall’Abruzzo al Golfo di Taranto, qualità della lana, pascolo assicurato nel Tavoliere di Puglia previo pagamento della imposta (fida), infrastrutture potenziate, (lo vedremo nei tratturi), ciclo completo produzione-commercializzazione, industria a credenza (cioè pagamento dell’imposta dopo la vendita del prodotto, con lo Stato creditore), amministrazione sovraregionale (di distretto) attraverso istituzione amministrativa, economica e giudiziaria a Foggia (Dogana della mena delle pecore di Puglia) e con regole di mercato pubbliche al servizio del sistema settoriale privato. Un modello ben impostato, da elevare la partecipazione a milioni di pecore e con durata lunga oltre 350 anni: 1447-1806,allorquando Giuseppe Napoleone dà in affrancamento ai privati il Tavoliere, spezzando la mutualità montagna-pianura, lasciando la montagna abbandonata a se stessa come un’anatra zoppa, che non troverà ascolto neppure nel Governo unitario e finirà vittima di emigrazione da esodo dalla seconda metà del XIX secolo. Pasquale Stanislao Mancini invano inviterà il ministro Sella a ripensare la decisione di trasformare l’affrancamento in credito dello Stato, perché lo Stato aveva bisogno di fare cassa. Capita spesso nella storia.

La carta dei Tratturi

Nel 1865 una legge del neonato Stato unitario completò quindi il trasferimento del Tavoliere ai privati, e transumanza e settori collaterali, diretti e indiretti, entrarono in una crisi irreversibile. Dei tanti tratturi, per circa tremila chilometri, solo 4 importanti (l’Aquila-Foggia, Celano-Foggia, Lucera-Castel di Sangro, Pescasseroli-Candela per Km 800 circa) furono equiparati alle strade e tutelati.

Oggi nel Molise interno, dove l’agricoltura ha fatto meno pressione, vivono diversi tratturi in buona conservazione. Ma ciò che colpisce, in questa regione specialmente, è l’assetto territoriale rimasto ancorato ai tratturi che dettarono millenni addietro la legge del movimento e dell’insediamento. Certo  oggi i tratturi, non più frequentati  dalla transumanza attiva, sono diventati vie della storia e segni di un paesaggio tipico: quel paesaggio di prossimità che è proprio del rapporto mutualistico uomo-ambiente, punteggiato di paesini, di casolari e di riserve naturali.

I tratturi nel Molise

Il sistema viario dei tratturi nel Mezzogiorno superava come detto di poco i 3.000 chilometri ed  era articolato in multipli e sottomultipli:

  • Tratturi, larghi non meno di 60 trapassi (m 111,11), autostrade d’altri tempi prevalentemente nel senso longitudinale come “risposta” alla “domanda” del corso e ricorso dello sviluppo nella penisola;
  • tratturelli, con larghezza variabile tra m 32 e 38;
  • bracci, con larghezza variabile tra m 12 e 18.

I dati dell’Ufficio Tratturi danno oggi (dati 1991) 14 tratturi, 70 tratturelli  e 14 bracci, in età moderna ampliati rispettivamente fino 111 metri i primi, 32-38 i secondi, 12-18 i terzi. Sul totale di oltre 3mila chilometri, nel Molise ve ne sono poco più di 450. Tra questi, si riconoscono 6 tratturi principali:

  • Aquila-Foggia (km 232, 225; in Molise 36,965);
  •  Centurelle-Montesecco (km 150,308; in Molise 40,063);
  • Ateleta-Biferno (km 69,571; in Molise 61,571);
  • Celano-Foggia;(km 201,858; in Molise 84,050);
  • Lucera-Castel di Sangro (km 125,838; in Molise 77,596);
  • Pescasseroli-Candela.( km 219,698; in Molise 70,570).

Come si evince dai documenti riportati poco prima, la rete tratturale servì anche le molteplici esigenze del territorio e ne influenzò ogni svolgimento storico. Sono eloquenti, sotto tale aspetto, le testimonianze materiali sul territorio che vanno dagli insediamenti preromani a quelli attuali, passando per i centri urbani di epoca romana e gli abitati medievali e moderni.

Ma su questo versante, alcuni riferimenti concreti dicono più delle parole. Li ricordo sinteticamente.

  • Nel IV secolo a.C., sulla via Sabina-Apulia (poi tratturo Pescasseroli-Candela), ai piedi del Matese orientale, i Sanniti Pentri organizzarono un centro di commercio e di sosta collegato alla transumanza (sorta di ovinogrill odierno!).
  • Nel I secolo a.C., i Romani seppellirono il centro sannitico sotto una bella città,  Saepinum, attrezzata per l’esazione dell’imposta sul bestiame in transito (con Roma la transumanza divenne quasi industriale, sul bestiame gravava l’imposta sul bestiame esatta nella città sui ponti Mammolo, Fomentano e Salario). L’imposta sul bestiame transumante (vectigal) fu quella che mandò su tutte le furie i Sanniti; a Saepinum, poi, tra il 168 e 170 d. C., si verificavano angherie e soprusi sui pastori in transito, troncati con decisione romana scolpita sul fianco destro di Porta Bojano (qualche studioso parla di tangentopoli dell’antichità). Roma disciplinò con leggi il settore dal III sec. a.C. in poi: le entrate da imposta sulla transumanza (vectigal) costituivano una parte determinante delle entrate pubbliche, mentre nel 295 a.C. gli incassi dalle sole multe ai “pecuari” sostennero monumenti e manifestazioni pubbliche. Di contro, ai pastori era esteso il privilegio degli ufficiali fiscali che li esentava dal pagamento del pedaggio sulle strade pubbliche (calles publicae): quelle che Varrone, intellettuale romano ma proprietario di animali da transumanza, definiva “pubblici sentieri che congiungono i pascoli distanti, come il piccolo arco unisce le due ceste della soma”. Importante, poi, era la figura del princeps: proprietario di enormi distese agricole e pascolative, di armenti, di manifatture di vario tipo, di commercio, eccetera, che forniva all’esercito calzature e indumenti, cinghie e corde, otri, ampolle, pergamene, tende, scudi, corazze, finimenti per cavalcature, rinforzi per vele, protezioni per le fiancate delle navi (M. Pasquinucci, La Transumanza nell’Italia romana, Giardini Editori, Pisa 1979, pp. 167-169).
  • In età medievale e moderna, il tratturo erboso riprese il proprio posto con ai lati case del borgo sui resti romani, che oggi convivono col parco archeologico, l’unico abitato da ente che vive il quotidiano tra comignoli che sfidano le colonne della basilica augustea, strappando a Guido Piovene, incredulo, la celebre frase riportata nell’enciclopedia “tuttitalia”, Sansoni, 1965: “questa è la più romantica tra le città dissepolte d’Italia.”
  • Nel medioevo Federico II andava su e giù per il tratturo Celano-Foggia.
  • In età moderna i tratturi furono ampliati per adeguare lo spazio alle greggi aumentate fino a raggiungere alcuni milioni; ma l’ampliamento, sebbene realizzato con acquisti  di terreni da Università e baroni, veniva continuamente insidiato da sconfinamenti dei frontisti, costringendo l’autorità tutoria a continue verifiche dal 1508 in poi e culminate nel 1574 con la prammatica del vicerè Cardinal Granvela, che ordinava la terminazione dei tratturi con cippi lapidei e prevedeva la pena di morte per chiunque li avesse divelti o spostati.
  • Nella seconda metà del XVII secolo Capracotta  era tra le prime dieci città di origine dei venditori di lana (John A. Marino, L’economia pastorale nel Regno di Napoli).
  • I templari avevano le loro vie privilegiate e riservate nei tratturi sulla costa e lungo la dorsale appenninica.
  • Oltre 70 sono i centri abitati molisani legati ai tratturi.

Bene ha fatto, quindi, il Decreto Ministeriale ricordato nell’affermare che la “rete dei Tratturi costituisce nel suo complesso il più importante monumento della storia economica e sociale del nostro Molise.  In forza di quel decreto oggi i tratturi e le loro pertinenze sono protetti dalla legge 1089 del 1939: la stessa che protegge il Colosseo e tutti gli altri beni culturali d’Italia.

Altri tratturi

  • Tratturo Pescasseroli-Candela, circa km.  220 (Molise km circa 70).
  • Tratto Guardiaregia-Bojano (da Molise in Europa, di N. Paone, Iannone editore Isernia 2006)
  • Tratturo Pescasseroli-Candela, circa km.  220 (Molise km circa 70).
  • Tratto Castelpetroso Santuario (op. cit.)
  • Tratturo Lucera-Castel di Sangro, circa km.  126 (Molise km circa 78). Tratto Pescolanciano-Carovilli (op. cit.)
  • Tratturo Castel di Sangro-Lucera, circa km.  126 (Molise km circa 78).
  • Tratto Pescolanciano-Duronia (op. cit.)
  • Tratturo Celano-Foggia, circa km.  202 (Molise km circa 84). Tratto Montedimezzo di Vastogirardi (op. cit.)
  • Tratturo Celano-Foggia, circa km.  202 (Molise km circa 84).
  • Tratto Pietrabbondante-Bagnoli del Trigno (op. cit.)
  • Tratturo Celano-Foggia, circa km.  202 (Molise km circa 84).
  • Tratto Salcito-Trivento (op. cit.)

Lavora con noi (Agenzia Viaggi/Tour Operator/Liberi Professionisti)

Sede operativa

Molitour Tour Operator

Viale San Nicandro 64 -86079 Venafro (IS) - Italia

Email: info@molitour.it - PEC: molitour@pec.it

Tel. 0865.220727 - 3892897438 - 3287595813

Sede Legale

Il Geco Società Cooperativa Sociale

Viale dei Pentri, 159 - 86170 Isernia (IS) - Italia

Email: info@ilgeco.net - PEC: coopilgeco@pec.it

Tel. 3287595813 - P.IVA 00940470941

Copyright ©2023 Molitour | All Rights Reserved
Privacy Policy Cookie Policy
  • Italiano
  • English
  • Incoming
    • Pacchetti Turistici
      • Pacchetto turistico di due giorni
        • Altilia, Isernia, Castelpetroso, Pietrabbondante e Agnone
      • Pacchetto turistico di tre giorni
        • Venafro, Monteroduni, Isernia, Castel San Vincenzo, Castelpetroso e Agnone
      • Pacchetto turistico di quattro giorni
        • Campobasso, Gambatesa, Matrice, Larino, Termoli, Trivento, Pietrabbondante, Agnone e Isernia
      • Pacchetto turistico di cinque giorni
        • Sepino, Campobasso, Castel San Vincenzo, Rocchetta a Volturno, Scapoli, Pietrabbondante, Agnone e Venafro
      • Pacchetto turistico di sei giorni
        • Campobasso, Gambatesa, Matrice, Larino, Termoli, Altilia, Sepino, Isernia, Castel San Vincenzo, Rocchetta al Volturno, Trivento, Pietrabbondante, Agnone e Venafro
      • Pacchetto turistico di sette giorni
        • Campobasso, Gambatesa, Matrice, Larino, Termoli, Altilia, Sepino, Isernia, Castel San Vincenzo, Rocchetta al Volturno, Scapoli, Pietrabbondante, Agnone e Venafro
    • Tour
      • Tour di una giornata
        • Matrice, Campobasso e Gambatesa
        • Castel San Vincenzo, Rocchetta a Volturno e Scapoli
        • Pietrabbondante e Agnone
        • Venafro, Monteroduni e Isernia
        • Altilia, Sepino e Campobasso
      • Tour di mezza giornata
        • Tour Campobasso
        • Tour Castel San Vincenzo e Rocchetta a Volturno
        • Tour di Isernia e Castelpetroso
        • Tour di Venafro
        • Tour Pietrabbondante e Agnone
      • Accessibili a persone con disabilità
        • Alla scoperta di Bonefro
        • Il percorso dei sensi – Capracotta
        • Passeggiata tra la natura
    • Visite guidate
      • I cavalli di Enrico Pandone – Visita a Venafro
      • Il grande Santuario del Popolo Sannita – Visita a Pietrabbondante
      • La città Monastica Carolingia – Visita a San Vincenzo al Volturno
      • Una piccola Pompei – Visita a Sepino
  • Pacchetti Turistici
    • Carnevale Europeo (1 notte)
    • Carnevale Europeo (2 notti)
    • Carnevale Europeo (3 notti)
    • Cultura, Natura e Sapori
    • Gran Tour del Molise tra Storia e Gusto
    • Il Molise che non ti aspetti
    • La ‘Ndocciata di Agnone 1 Notte
    • La Notte del Fuoco
    • Molise autentiche emozioni
    • Saperi e Sapori Weekend tra Storia e Gusto nel Basso Molise
    • Saperi e Sapori d’Autunno in Molise
    • Saperi e Sapori Weekend tra Storia e Gusto nell’alto Molise
    • Saperi e Sapori Weekend tra Storia e Gusto nella Valle del Volturno
    • Tour delle Radici
    • Tour Esperienziale Enogastronomia del Molise
    • Tra Mari e Monti l’inestimabile bellezza dell’alto Molise e della Costa Molisana
    • Tra Storia e Mare Molise/ Isole Tremiti
    • Tra Storia e Religione
    • Tra Storia, Cultura e Gusto
    • Trekking Percorsi di Guerra
    • Percorsi Esperienziali
  • Outgoing
  • Chi Siamo
  • Contatti
Molitour