Il Molise esprime un ricco patrimonio di feste tradizionali che evidenziano antichissimi valori religiosi e una profonda identità culturale.
di Mauro Gioielli
Il Molise esprime un ricco patrimonio di feste tradizionali che evidenziano antichissimi valori religiosi e una profonda identità culturale.
Il 17 gennaio è la data in cui si ricorda sant’Antonio abate; il santo del fuoco e del maiale. La sera della vigilia, a Colli a Volturno, Frosolone, Forlì del Sannio e in altre località si formano spontaneamente gruppi di musicanti che girano per le strade intonando canti di questua e raccogliendo offerte.
Caratteristici sono i rituali carnevaleschi del ‘Cervo’ di Castelnuovo al Volturno e del ‘Diavolo’ di Tufara. Si tratta di due maschere zoomorfe di antichissima origine che danno vita, nella domenica di carnevale (il Cervo) e nel martedì grasso (il Diavolo), a due rappresentazioni spettacolari e coinvolgenti, di altissimo valore antropologico.
Il 19 marzo, in vari comuni (Toro, Riccia, Casacalenda, Montorio nei Frentani e altri ancora) si allestiscono le cosiddette Tavole di san Giuseppe. Le famiglie che le preparano rappresentano la Sacra Famiglia e invitano a casa i parenti e i poveri del paese, per consumare insieme un consistente numero di pietanze tradizionali. In alcuni luoghi c’è l’uso di accendere falò (Venafro) e preparare altarini (Termoli) dedicati a al santo
La Madonna Addolorata di Castelpetroso è la patrona del Molise; si festeggia il 22 marzo e l’ultima domenica di settembre. Il suo culto nacque in seguito all’apparizione della Vergine a una pastorella del luogo, avvenuta nel 1888. La basilica minore di Castelpetroso è continua meta di pellegrinaggi e importante luogo di turismo religioso.
Di particolare suggestione sono le processioni del Venerdì Santo di Isernia e Campobasso. Quella isernina è caratterizzata dalla presenza degli incappucciati, fedeli col volto e il capo coperti, che trasportano le statue della Mater dolorosa e del Cristo morto. Quella di Campobasso è nota per l’imponente esecuzione corale dello struggente inno conosciuto come Teco vorrei.
Sono caratteristiche corse di carri trainati da buoi. A San Martino in Pensilis, il 30 aprile, festa di san Leo, con la carrese si intende ricordare l’arrivo delle reliquie del santo in paese, che giunsero, appunto, su un carro trainato da buoi. Al carro vincitore spetta l’onore di trasportare la statua di san Leo durante la processione del 2 maggio. A Ururi, la carrese è collegata alla devozione per la sacra reliquia (presunto pezzo della croce di Cristo). Il 3 maggio, giorno della Santa Croce, i carri sono condotti davanti alla chiesa della Madonna delle Grazie dove ricevono la benedizione, poi si recano verso un luogo extraurbano da cui prenderà via la corsa. Al carro vincitore spetterà di portare in processione, il giorno seguente, la reliquia. La carrese di Portocannone nasce anch’essa dall’esigenza di celebrare una ricorrenza religiosa, quella della Madonna di Costantinopoli, il lunedì dopo la Pentecoste. Pure in questo caso, il carro vincitore porterà in processione la statua della Vergine.
La festa che Larino dedicata a san Pardo (25, 26 e 27 maggio) vede sfilare numerosi carri trainati da bovini e addobbati con fiori di carta colorata, oltre che con tessuti ricamati e altri oggetti (rami d’olivo, immagini sacre, ecc.).
La ricorrenza del Corpus Domini di Campobasso è caratterizzata dalla Sagra dei Misteri. A metà del XVIII secolo, lo scultore Paolo Saverio Di Zinno realizzò strutture metalliche denominate ingegni, su cui salgono bambini e adulti che, in modo simbolico, danno vita a scene del vecchio e nuovo testamento. La particolare sagoma degli ingegni e i costumi dei figuranti intendono creare la suggestione di personaggi che aleggiano in aria.
Il 26 luglio ricorre la festa in onore di sant’Anna, nel Molise venerata in vari paesi, tra cui Pescolanciano e Jelsi. A Pescolanciano, nel tardo pomeriggio della vigilia, si svolge la processione dei manuocchi, covoni di grano addobbati con fiori e nastri colorati. A Jelsi, la festa di sant’Anna è caratterizzata da particolari mezzi di trasporto: le traglie, che sono decorate con spighe di grano artisticamente lavorate in modo da ottenere prestabilite figurazioni.
La festa in onore del patrono di Termoli, San Basso, ha luogo il 3 e 4 agosto. Il momento più suggestivo è quello della processione a mare, allorquando la statua del santo, sistemata su un peschereccio riccamente addobbato, viene trasportata in mare, la mattina del 3 agosto, accompagnata da altri pescherecci pieni di fedeli.
In numerosi luoghi del Molise, a settembre si celebrano feste in onore della Madonna, soprattutto in concomitanza della ricorrenza della Natività di Maria Vergine (8 settembre). A Indiprete di Castelpetroso si festeggia la Madonna della Libera, a Castelmauro la Madonna della Salute, a Capracotta, ogni tre anni, si celebra la festa della Vergine di Loreto, a Guardialfiera quella della Vergine del Carmelo, a Roccavivara si venera la Madonna di Canneto, a Roccasicura la Madonna di Vallisbona.
Il 26, 27 e 28 settembre, Isernia festeggia i santissimi Cosma e Damiano. È questa, per gli isernini, la festa più importante e sentita. Migliaia di pellegrini giungono in città e si recano al santuario intitolato ai due Santi Medici. Nel XVIII secolo la ricorrenza divenne nota in gran parte d’Europa per la presunta sopravvivenza di antichi culti in onore del dio pagano Priapo.
In occasione della Natività, in Molise si fanno ardere falò di diversa forma e grandezza che vengono accesi la sera della vigilia. Sono noti soprattutto due riti ignei del Natale molisano: la Ndocciata di Agnone e la Faglia di Oratino. La Ndocciata consistente nella sfilata di numerose ndocce (torce), che sono fiaccole multiple dalla caratteristica forma a ventaglio. Il rito agnonese ha svolgimento al crepuscolo del 24 dicembre. La Faglia di Oratino è una enorme “candela” realizzata con centinaia di canne affastellate. È alta una dozzina di metri, viene portata in giro per il paese e, la sera della vigilia di Natale, viene issata e fatta ardere davanti alla torre campanaria della Chiesa Madre.
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